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Allenamento nuoto in mare: 5 consigli per farlo al meglio

Amatori Nuoto Follonica

Aggiornamento: 20 nov 2021



Fare allenamento nuoto in mare non ha nulla a che vedere con il nuotare in piscina: è diversa l’acqua, per via della salinità maggiore, sono variabili le condizioni, per via del vento e delle onde, oppure dell’acqua molto calda o molto fredda, è difficile stimare le distanze e prendere dei punti di riferimento, e cambia anche, almeno in parte, la tecnica di nuotata, sicuramente per quanto riguarda lo stile libero. Eppure un allenamento nuoto in mare può essere davvero corroborante per il corpo e la mente, sia che ci si trovi in vacanza che prima o alla fine di una normale giornata di lavoro se si ha la fortuna di vivere vicino al mare. A patto però di tener presente questi 5 consigli per allenarsi nuotando in mare.

Allenamento nuoto in mare: servono più capacità di resistenza

L’acqua di mare ha una maggior salinità e, benché questo permetta più facilità di galleggiamento, oppone anche una maggior resistenza all’avanzamento. E quindi ci sono delle differenze tra nuotare in piscina o al mare. Ecco allora che servono maggiori doti di forza, in particolare di forza resistente, anche in virtù delle correnti, delle onde o del vento contrario. Questo permette sicuramente di sviluppare non solo i muscoli che si sviluppano con il nuoto ma anche più forza resistente (e a seconda della durata dell’allenamento di utilizzare diverse risorse energetiche, da 30 a 90 minuti per lo più zuccheri e poi grassi, oltre i 90′ prevalentemente lipidi) ma impone anche di aver coscienza delle proprie capacità e non trasferire pari pari le distanze nuotate in piscina al mare.

Nuotare in mare: è più difficile avere punti di riferimento

In mare è più difficile avere punti di riferimento, come sa chiunque pratichi nuoto in acque aperte. In piscina in fondo ci sono le corsie, la lunghezza è conosciuta, c’è la guida a fondo vasca e non c’è altro a cui pensare che andare avanti e indietro. In mare le correnti e i venti possono portare fuori rotta e i punti di riferimento possono essere difficili da tenere d’occhio. Quindi come prima cosa è sempre consigliato nuotare paralleli alla costa, evitando di andare oltre la fascia di sicurezza interdetta ai diportisti, e di prendere dei punti di riferimento a terra come delle case colorate, dei campanili, o una punta o scogliera. Ci sono anche dei punti di riferimento in mare che possono risultare utili, come per esempio le boe: le prime volte può essere sicuramente più rassicurante andare avanti e indietro tra due boe che allontanarsi al largo e poi rischiare di non avere forze sufficienti per tornare a riva.

Allenamento nuoto in mare: attenzione allo sbalzo termico

Altro problema tipico di un allenamento nuoto in mare è lo sbalzo termico. Magari sono ore che ci si crogiola al sole e poi ci si tuffa di colpo in acqua pensando di cominciare a nuotare. Meglio entrare in acqua gradualmente, magari dopo aver fatto un po’ di riscaldamento di mobilità sulla battigia, e bagnarsi progressivamente dall’alto verso il basso, dalla testa e fronte in giù, lasciando il tempo all’organismo di abituarsi alla temperatura dell’acqua.

Allenamento nuoto in mare: alterna gli stili e i ritmi

Se nuotare in mare rende difficile fissare i punti di riferimento, allora può essere utile alternare gli stili e magari imparare anche a fare il crawl con la testa fuori stile triathlon, che permette una respirazione più regolare, con meno spruzzi di acqua in bocca e nel naso, e facilita la visione dei punti di riferimento. Molto utile anche per un allenamento nuoto in mare è variare i ritmi un po’ come in un Interval Training ad Alta Intensità: non potendo ragionare a distanze (come nelle ripetute nella corsa) puoi fare a tempo, per esempio alternando 1 minuti a tutta a stile libero e 1 a velocità di relax a rana o dorso, e così via per almeno 20′, che normalmente è il tempo minimo affinché un HIIT sia davvero efficace. Allenamento nuoto in mare: cosa serve

Cosa serve per un allenamento nuoto in mare?

Sicuramente il costume (visto che nuotare nudi in Italia è ancora vietato) e sicuramente degli occhialini. Se l’acqua è fredda allora è bene pensare anche a una muta per nuoto in acque libere, e se si vuole massimizzare l’effetto dell’allenamento, e si sa già come usarli, possono essere utili anche le pinne e/o le palette: qui trovi tutto quello che può risultare utile, anche in termini di sicurezza, per nuotare in acque aperte.

 
 
 

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